Un Bovaro nella bella stagione portava tutti i giorni al pascolo la sua mandria di buoi e il suo gregge di pecore e capre. II cane faceva buona guardia a queste ultime e bovini pensava l’uomo.
Un pomeriggio assolato il Bovaro, dopo un abbondante spuntino generosamente annaffiato da un fiaschetto di vino, si addormentò all’ombra di una quercia. Quando si svegliò, si accorse, ahimè, che alla conta mancava un vitello.
— Accidenti, che stupido sono stato a non resistere al sonno e a lasciare cc incustodita la mandria — imprecò pieno di rabbia; — adesso devo assolutamente trovare quel farabutto di un ladro.
Si mise forsennatamente alla ricerca; passando davanti a una cappelletta della Madonna sulla strada, si inginocchiò e pregò con queste parole:
— Madonna santa, ti supplico, fa che trovi il ladro! Se esaudisci la mia preghiera prometto che offrirò a nome tuo un capretto per i poveri della parrocchia.
Quando però, entrando nel bosco, attraverso i tronchi gli parve di vedere un Leo che strappava con i denti brani di carne proprio del suo vitello, si precipitò supplicare, con lo sguardo rivolto al cielo:
— Madonna santa, ti avevo promesso un capretto se mi facevi trovare il ladro, ma a questo punto ti prometto un toro se mi fai fuggire sano e salvo dalle sue grinfie.
…Ma il Bovaro non aveva tori.