I Tre Porcellini | Favole per Bambini

I Tre Porcellini

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Tempo di lettura: 8 Minuti

C’erano una volta tre porcellini. Uno grassissimo, uno grasso e uno grassottello. Un giorno decisero di costruirsi tre casette, una per uno, per difendersi dal lupo.

Il primo, quello grassissimo, trovò subito il posto che faceva al caso suo:

– Ecco qua colla, spago e un fascio di canne : costruirò una casa solidissima.

Basterà un soffio del lupo per sfasciartela tutta. – disse quello grassottello

– Scherzi? Sarà solidissima. – replicò il fratello

In men che non si dica, il porcellino grassissimo aveva costruito la sua casetta.

La mia casa ho costruito senza aiuto, sol per me; e adesso che ho finito mi ci sento come un re.

Gli altri due fratellini, intanto, proseguivano per la loro strada, quando il fratellino grasso chiese all’altro:

– Ehi! Fratellino! Perché non ci fermiamo qui? Guarda : ci sono delle solide assi. Vedrai che il lupo non riuscirà a distruggere una casetta fatta di assi.

– Caro fratello grasso, il lupo spazzerà via in due soffi una casa di assi ma, se proprio sei sicuro del fatto tuo, fermati qui e costruiscila. Io andrò più in là.

– Farò una casa a prova di lupo, vedrai!

E il porcellino grasso si mise a sedere per riposarsi prima di cominciare il lavoro. In una mattinata la casa di assi fu pronta.

La mia casa ho costruito senza aiuto. sol per me; e adesso che ho finito mi ci sento come un re.

Fu la volta del terzo fratellino, che, molto giudiziosamente, lavorò per quattro giorni per costruirsi la sua casa, ma quando finì, aveva una casetta solida, di mattoni e cemento, con tanto di finestra, catenaccio e camino. Una vera meraviglia.

Tutto contento, il porcellino grassottello vi entrò. Una mattina il lupo passava nei dintorni e sentì subito un certo odore di porcellino, che era il suo cibo preferito.

– Mirirri ! Odore di porcellino! Viene da quella casetta fatta di canne. Andiamo a dare un’occhiata.

Il porcellino che aveva visto il lupo dalla finestra, si barricò dentro e disse:

– Toh, guarda chi si vede : il lupo!

– Toh, guarda chi si vede : un porcellino!… Che cosa fai chiuso in casa? Vieni con me a fare una passeggiata!

– Non esco con te, caro lupo! Tu pensi sempre alla stessa cosa : mangiarmi. Ti conosco. Non sono mica un porcellino stupido …

– Se non vuoi uscire con le buone, io soffierò, e, con uno solo dei miei sbuffi, questa tua casetta volerà via.

– Figurati! L’ho costruita io, con le mie mani e sono certo che resisterà.

– Poi non venirmi a dire che non ti avevo avvertito, eh? Basterà uno solo dei miei potenti sbuffi … E uno … e due … e … fffiuuuuuuuuu

E il lupo, con uno dei suoi famosi sbuffi, spazzò via la casetta di canne. Il porcellino grassissimo si ritrovò all’aperto e, con il lupo alle calcagna, si diresse di corsa verso la casa del fratello grasso gridando a squarciagola.

— Fratellino! Il lupo mi insegue, aprimi … aprimi la porta!

— Vieni dentro, qui saremo al sicuro. Quando arriverà il lupo vedrai che ridere! – e i due fratellini si barricarono dentro la loro casa costruita di robuste assi di legno.

— Eccomi qua, porcellini. Lasciatemi entrare, sono tanto solo!… – disse il lupo appena arrivato davanti la casa di legno.

— Fossimo matti! Tu ci vuoi mangiare!… Non ti apriamo neanche …

– Non mi aprite? Allora io con … vediamo : due soffiate basteranno … Con due soffiate delle mie farò andare in pezzi la vostra casa di legno. Attenti … e uno … e due … e … ffiuuuuuuuuu

Per fortuna il porcellino grassissimo e quello grasso si attaccarono al tetto di legno della casa che, al secondo soffio del lupo, volò via, proprio in direzione della casetta del porcellino grassottello. E così, appena toccarono terra, essi poterono correre disperatamente verso la casa del fratellino.

– Presto, fratello grassottello, lasciami entrare che il lupo con due sbuffi dei suoi ha fatto volare via la mia casetta di legno.

– Presto, fratello grassottello, aprimi che il lupo ha fatto crollare la mia casetta di canne. – aggiunse l’altro.

– Ve l’avevo detto che le vostre casette non avrebbero resistito? Entrate da me, vedrete che, contro la mia casetta in calce e mattoni!

Arrivato nei pressi della casetta il lupo disse:

– Porcellini, lasciatemi entrare: io vi voglio salutare.

– Vecchio lupo, ti conosco, tu ci vuoi mangiare arrosto. – disse il porcellino grassottello.

– Questa è proprio una calunnia. Sarò buono come una mummia.

– Stai sprecando tutto il fiato: son deciso, non ti apro. Tu sei fuori e noi siam dentro!

– Insomma : volete aprirmi sì o no?

– Neanche per idea! Vattene, ci hai stancato! Questa volta finisce male per te, è meglio che tagli la corda.

Il lupo diventò rosso dalla rabbia e incominciò a uscirgli il fumo dalle orecchie!

– Quale affronto!… Bene. Ve lo siete meritato. Adesso soffio Per l’ultima volta : e uno … e due e … ffiuuuuuuuuu … E uno … e due e … ffiuuuuuuuuu E uno … e due e … ffiuuuuuuuuu … Casa troppo solida . Riproviamo. E uno … e due e … ffiuuuuuuuuu

Il porcellino grassottello contento che la sua casa aveva retto ai potenti soffi del lupo iniziò a prenderlo in giro

— Te l’avevo detto che non era il caso …

Il lupo, allora, pensò bene di cambiare tattica e prendere i porcellini per la gola.

— Porcellini, proprio qui vicino, ieri, ho scoperto un bell’albero di mele. Che ne direste di fare a metà?

— Grazie infinite. Certamente

— Bene. Allora possiamo trovarci domani mattina alle sette sotto l’albero. D’accordo?

— Va bene … Grazie, signor lupo … Ti conviene prendere dello sciroppo ricostituente; tutti quei soffi ti avranno stancato … – Il lupo inghiottì amaro a sentirsi prendere in giro così, ma se ne andò.

Quando il mattino dopo, alle sette in punto, arrivò sotto l’albero di mele non vide traccia dei porcellini. Improvvisamente, sentì una voce che lo chiamava.

— Cucù! Lupo cattivo: Siamo quassù : sull’albero di mele.

— Scendete immediatamente.

— E perché? Stiamo mangiando la nostra parte di mele.

— Fatemi salire accanto a voi … aiutatemi!

– Non serve che ti affanni a salire, sai? Tieni, ti tiro questa bella mela. Vai a prenderla.

– Be’, in fondo, una bella mela … Adesso vado a raccoglierla. È caduta qui tra l’erba … Non la trovo … Dove sarà andata?

E i porcellini iniziarono a cantare e a prendere in giro il povero lupo:

Fila, corri dritto a casa:

spranga tutto e buona sera,

mentre il lupo la sua mela

va cercando in mezzo al prato.

Salta giù senza rumore,

corri corri a tutto spiano,

corri e vola fino a casa,

mentre il lupo è oramai lontano.

Caro lupo te l’ho fatta,

caro lupo ti saluto,

caro lupo marameo,

caro lupo… cucù!

Il lupo sentendo la canzoncina alle sue spalle si girò incuriosito:

– cosa succede? Ah, bricconcelli! Vi siete di nuovo chiusi in casa!

Il lupo, che stava sempre cercando la mela, si era accorto troppo tardi che i tre porcellini, approfittando della sua distrazione, erano saltati giù dall’albero e si erano di nuovo chiusi nella casetta di mattoni. Il lupo allora, vista una lunga scala, l’appoggiò al tetto della casa.

Cercando di non fare rumore, cominciò a salire piano piano!

– questa volta non mi scapperanno, mi calerò giù dalla cappa del camino e piomberò in mezzo a loro come un falco!… non riusciranno nemmeno a capire da che parte sono arrivato!

Ma i porcellini, chiusi nella casetta, stavano all’erta.

– Fratelli! Il momento è cruciale. Il lupo ha intenzione di calarsi per il comignolo. Bisognerà abbandonare la casa!

– Ma no – rispose un altro maialino – perché invece non facciamo un bel fuoco per riceverlo degnamente? Il lupo si calerà dalla cappa e troverà ad accoglierlo un bel fuoco scoppiettante!

E così i porcellini si misero a lavoro per accendere un bel fuoco caldo caldo, e appena il lupo si calò giù dalla cappa del camino…

Aiuto! Al Fuoco! Pompieri! La mia coda brucia! Fatemi uscire! Acqua! Aiuto!

Il lupo, con la coda bruciata, continuava a far balzi su balzi, urlando per il dolore, mentre i tre porcellini si sbellicavano dalle risate. Poi di comune accordo, i fratellini si rimisero al lavoro e, con calce e mattoni, costruirono per loro tre una bella casa grande; una casa, soprattutto, a prova di lupo.

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