— Al Lupo, al Lupo! — si sentì gridare un giorno.
Dalle case del villaggio accorsero in molti muniti di fucile e di randelli; quando però arrivarono nel luogo da cui provenivano le grida, non videro nessun Lupo, ma semplicemente un gregge che brucava tranquillamente e un giovane Pastore che sghignazzava all’indirizzo dei soccorritori.
— Vi ho fatto uno scherzo! — esclamò godendosela tutta, mentre dalle bocche degli altri uscivano imprecazioni rabbiose.
La cosa si ripeté una seconda e poi una terza volta. Gli abitanti del villaggio, anche se in fondo in fondo temevano che il Pastore volesse ancora scherzare, non si fidarono a lasciarlo senza aiuto. La cosa finì anche queste due volte fra risate da un lato e improperi e minacciose alzate di randelli dall’altro.
Un brutto giorno invece capitò veramente che un branco di Lupi affamati aggredisse il gregge e, mentre le povere pecore venivano selvaggiamente sbranate una ad una, il Pastore gridava disperato:
— Aiuto! I Lupi stanno divorando il mio gregge!
— Sta fresco quello là — dicevano tra loro gli abitanti del villaggio, fatti furbi — questa volta non ci caschiamo più. Infatti nessuno si mosse e delle pecore non rimase più nemmeno l’ombra.