– Ti aspetto da me a pranzo stasera alle otto – disse un Cane ad un suo amico.
– Accetto con piacere, sei veramente gentile – gli rispose l’invitato, abituato a doversi 3rrangiare per imbastire un pasto.
Si presentò puntuale e, con gli occhi fuori dalla testa e le bave alla bocca, contemplò una gran quantità di piatti da portata traboccanti di arrosti, lessi, costate di maiale pronti per essere portati a tavola: si trattava di un grande banchetto che sarebbe stato offerto dal padrone di quella casa agli amici.
– Adesso – disse fra sé il Cane invitato, scodinzolando allegramente – mi faccio una mangiata da essere sazio per i prossimi due giorni.
Purtroppo la sua coda in agitazione che sporgeva al di là della porta di cucina fu notata dal cuoco. Questi, con una prontezza incredibile, afferrò il Cane per le zampe e lo scaraventò fuori dalla finestra gridandogli dietro:
– Questo ti serva di lezione per non farti più rivedere! Il povero Cane, tutto ammaccato e zoppicante, si allontanò riempiendo la strada di guaiti e pensò tra sé:
– Bell’invito a pranzo ho ricevuto; e pensare che non sapevo come avrei potuto ricompensare il mio amico per la sua gentilezza!